“Tutto sul web è misurabile” molte volte abbiamo sentito questa frase, ma ancora molte realtà in Italia non hanno definito una strategia di misurazione e non usufruiscono dei dati per migliorare il proprio business.
Ormai siamo letteralmente permeati da statistiche su visite e click, ogni attività di marketing digitale ha i suoi strumenti, ma la mole di informazioni è talmente elevata che questi dati rischiano di creare un rumore di fondo, generando confusione senza portare un reale beneficio nelle scelte.
La domanda che sorge spontanea è come ricavare le giuste informazioni e creare le giuste strategie?
Una risposta univoca non esiste, dipende dalle tipologie di business e dagli obbiettivi.
Secondo Brian Clifton, web analyst e Google Analytics expert, formulare ipotesi utili è alla base di una buona analisi, il fattore determinate restano le risorse umane coinvolte nel processo.
Tecnologie e strumenti evolvono costantemente e con rapidità, i dati aumentano in quantità e complessità, ma la capacità di estrarre le giuste direttive e raccontare le storie che si nascondono dietro ai dati diventano sempre più fondamentali e richieste.
Construire il team è possibile anche nelle piccole imprese
Clifton si sofferma sul profilo delle risorse dedicate allo scopo, il team ideale contempla diverse figure professionali con diversi background e abilità che cooperano insieme per produrre ipotesi e approfondimenti utili interagendo con i vari settori del business dove operano.
Tuttavia, anche se non si hanno a disposizione le risorse per costruire un vero e proprio team, nelle piccole realtà è possibile partire anche con sole due figure. Una dedicata più strettamente all’analisi, di solito proveniente dal marketing e una che si occupi dell’implementazione degli strumenti, solitamente appartenente al reparto IT.
Il team non va comunque inteso come una struttura fissa e rigida, ma flessibile e in grado di comunicare efficacemente con le altre componenti dell’azienda.
Democratizzare i dati
L’onnipresenza dei dati porta allo stesso tempo alla necessità di avere sempre più persone in grado di servirsene per le proprie aree di competenza, uno scenario che è possibile solo attraverso un nuovo sviluppo culturale, dove l’ecosistema dei dati non è esclusivo appannaggio di analisti o esperti ma diventa un bacino comune in grado di servire nei più diversi ambiti e settori.
In conclusione, il cambiamento verso un nuovo modello di business basato sui dati è possibile, a patto di sviluppare le capacità di vedere nei dati ipotesi e possibilità per costruire decisioni, mettendo in campo tecnologie e risorse umane e ricavando le giuste soluzioni per il proprio business.
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