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WordCamp Europe 2017
WordCamp Europe è uno degli appuntamenti più importanti tra i camp che annualmente vengono organizzati in Europa legati alla piattaforma WordPress. Dopo WordCamp Vienna dell’anno scorso, Milano e Torino anche quest’anno sarò presente nelle giornate del 16 e 17 giugno a Parigi all’edizione 2017, per seguire gli speech e gli interventi nel ricco programma presentato per questa occasione.
Sarà anche un’occasione per incontrare nuove persone e fare attività di networking legate alla piattaforma. Per chi volesse contattarmi o è interessato ad incontrarmi durante l’evento può lasciare un messaggio qui, oppure contattarmi tramite i canali social Google + o LinkedIn.
Cosa ho trovato a WordCamp Torino
I WordCamp sono sempre un’esperienza interessante. Sono eventi organizzati in tutto il mondo che raccolgono esperti e appassionati di WordPress per uno o più giorni. Durante l’evento vengono proposti speech e workshop su vari aspetti legati alla piattaforma adatti al più vasto pubblico con spunti interessanti sia per chi utilizza WordPress per hobby sia per i professionisti freelance e non che gestiscono siti a livello professionale.
Il Camp di Torino non è stato il mio primo WordCamp, avevo partecipato l’anno scorso all’appuntamento di Milano e al campo europeo organizzato a Vienna. Ogni appuntamento porta con se diversi aspetti irripetibili, legati alla proposta formativa certo, ma anche e soprattutto a una speciale atmosfera che si crea a questi eventi dove tanti appassionati si incontrano e condividono la propria esperienza.
Una lista degli speech più interessanti a cui ho assistito a Torino
Questa lista non vuole essere una descrizione dettagliata di tutti gli speech che ho seguito ma rimando per approfondimenti ai materiali video e alle slide dell’evento.
Continuously delivering WordPress
Uno speech legato alle strategie di organizzazione utili per impostare un workflow che automatizzi i passaggi tra ciclo di sviluppo e ciclo di rilascio nella realizzazione di temi e plugin per WordPress.
Crea un tema compatibile con le ultime novità in WordPress
In questo speech Andrea Barghigiani ha preso in esame le ultime novità della piattaforma che sono state inserite nel tema Twenty Seventeen. Nella presentazione Barghigiani ha illustrato alcune interessanti features di questo tema e alcuni snippet di codice per aggiungere funzionalità interessanti come custom headers, supporto ai video, filtri per modificare la gerarchia dei file in WordPress ed altri suggerimenti.
Crea un tema compatibile con le ultime novità in WordPress (IT)
Getting started with WordPress plugin development
Un intervento semiserio per scoprire il mondo dei plugin in WordPress e muovere i primi passi realizzando un semplice plugin per la piattaforma. Alla fine si è scoperto che è molto più facile di quanto si immaginasse.
Gestione avanzata di WordPress con WP-CLI
Speech molto denso di contenuti quello di Andrea Cardinali, focus dell’intervento è dare un assaggio delle grandi potenzialità di WP-CLI, l’interfaccia a linea di comando per WordPress. Dopo una prima parte di descrizione tecnica dello strumento, Andrea ha fatto una piccola dimostrazione della praticità per esempio nell’installazione di temi e plugin attraverso l’interfaccia. Il risultato? Risparmio di tempo notevole senza dover accedere ad aree di amministrazione e ai plugin singolarmente.
Decluttering WordPress
Interessante intervento sulla User Experience, un aspetto chiave e a volte sottovalutato soprattutto da alcuni plugin ma anche temi con troppe funzionalità annesse. Questi componenti tendono a riempire i pannelli di amministrazione con banner, box e avvisi troppo ingombranti. Il risultato è un sito lento, dove l’utente va in confusione e spesso deve perdere tempo a cercare le opzioni nascoste dietro a mille pannelli. L’intervento di Pascal Blicher ci invita a pensare cosa l’utente vorrebbe fare in ogni momento, per realizzare interfacce intuitive e non confusionarie.
In conclusione…
Questi sono stati alcuni degli interventi che ho seguito a WordCamp Torino. Spero ti sia piaciuto l’articolo, se vuoi puoi lasciare un commento in basso o condividere l’articolo.
Estendere le funzionalità di WooCommerce
Che cos’è un plugin?
Una delle caratteristiche che hanno fatto di WordPress una delle piattaforme più utilizzate per la creazione di siti web è la possibilità di estenderne le funzionalità grazie ai plugin.
Un plugin non è altro che un programma non autonomo che permette di aggiungere funzionalità e servizi al software a seconda delle necessità, aggiungendo così alla piattaforma WordPress dei pezzi proprio come si farebbe aggiungendo stanze ad un edificio. Un esempio di plugin molto noto è quello per gestire lo spam nei commenti (Akismet) installato di default su tutti i sistemi WordPress.
Ad oggi la directory ufficiale di WordPress conta più di 45,000 plugin delle più diverse tipologie e il numero è in costante crescità. Un popolarità che è stata possibile grazie ad un’affiatata community di sviluppatori e alle necessità e sfide sempre nuove che hanno portato questa piattaforma ad essere una delle più popolari oggi.
WooCommerce: l’ecommerce di WordPress
WooCommerce è il plugin più popolare per la creazione di e-commerce su piattaforma WordPress, permette con semplici click di installare un sistema di gestione per gli acquisti online e diversi template studiati per creare pagine prodotto. E’ un progetto che ha oggi forte popolarità, nel 2015 WooCommerce è stata acquisita da Automattic, la compagnia fondatrice del progetto WordPress, segno che questa estensione è di primario interesse per il futuro di WP.
Ad oggi WooCommerce è attivo su circa il 28% dei siti di commercio elettronico mondiali, con oltre 1 milione di installazioni attive.
Recentemente mi sono ritrovato a studiarne le funzionalità spinto dalla necessità di realizzare un’estensione per soddisfare specifiche necessità per un sito di un cliente.
Limitare la quantità dei prodotti acquistabili in WooCommerce
La mia ricerca è nata dall’idea di usufruire dell’interfaccia amministrativa presente in WooCommerce per creare una funzionalità che permettesse di definire dei limiti di prodotti da acquistare nel carrello.
WooCommerce mette già a disposizione una guida che permette di agganciare le proprie funzionalità per esempio al pannello amministrazione nell’area dedicata alle impostazioni, questo ci permette di occuparci della parte più difficile senza troppi grattacapi, cioè creare le funzioni per definire il limite minimo e massimo di prodotti acquistabili che se superato impedisce all’utente di procedere all’acquisto.
Funzioni ed hook principali utilizzati nel plugin
Per creare il limite numerico necessario per il plugin ho utilizzato l’hook di WooCommerce woocommerce_check_count_item
,ho impostato due funzioni, una per definire un limite minimo e una per il massimo.
Ho inserito una condizione per verificare che il controllo del conteggio dei prodotti sia relativo alle pagine carrello o checkout tramite le funzioni is_cart()
, is_checkout()
.
A questo punto ho immagazzinato in valore impostato dall’utente nel pannello in una variabile che andrà a compararsi al valore totale dei prodotti presenti nel carrello in quel momento. Se il numero non corrisponde al lmite impostato dall’utente viene visualizzato un messaggio di errore tramite la funzione wc_add_notice.
Se ti è piaciuto questo articolo sono curioso di sapere la tua opinione nei commenti.
Per provare il plugin e per ulteriori dettagli sul funzionamento visita la pagina dedicata.
Come gestire il Cestino di WordPress
Nel cestino vengono inserite tutte le pagine, articoli e commenti che abbiamo deciso di eliminare dal nostro sito WordPress. Un elemento che spesso viene dimenticato, perché non si nota nel pannello di amministrazione.

Di default WordPress conserva i documenti inseriti nel cestino per 30 giorni e solitamente non è necessario intervenire per modificare questo intervallo di tempo. Tuttavia in in caso di progetti particolarmente grandi e dove ci si ritrovi a cancellare molti post o pagine, può essere utile intervenire modificando questo intervallo di tempo, per liberare un po’ di spazio nel database, ed evitare fastidiosi rallentamenti del sito. A questo scopo basta inserire questo snippet php nel file wp-config.php della vostra installazione WordPress:
Il tempo di permanenza nel cestino può quindi essere accorciato inserendo un numero minore di 30 ( valore di default).
Scaduto il termine WordPress cancellerà automaticamente gli elementi presenti. Inserendo 0 come valore, WordPress eliminerà direttamente gli elementi già cestinati e tutti quelli che decideremo di eliminare, verranno cancellati permanentemente.
Come ripristinare gli elementi dal Cestino
Un altra funzione utile è quella di ripristino di articoli o pagine cancellate. Può capitare di sbagliare e cancellare un post che in realtà si voleva solo modificare. Per ripristinare il post è sufficiente entrare nella pagina del cestino e cliccare Ripristina nelle opzioni che appaiono sotto l’elemento scelto.
Come inserire Google Analytics in WordPress
Questa piccola guida nasce da una ricerca che ho eseguito tempo fa per gestire il codice di Google Analytics in WordPress.
L’implementazione del popolare strumento di analisi di Google nel CMS è veramente semplice e gestibile con un minimo di dimestichezza, per farlo si possono seguire diverse strade.
Plugin disponibili
WordPress offre diversi plugin che permettono di gestire i codici di tracciamento di GA senza doversi preoccupare di mettere le mani nel codice.
Alcuni plugin consigliati:
• Google Analytics by Yoast ( lo stesso autore del plugin dedicato alla SEO)
• Google Analytics Dashboard per wordpress
• Google Analytics by MonsterInsights
Questi permettono di aggiungere il codice e offrono interfacce intuitive per la gestione del codice e l’aggiunta dell’ID di monitoraggio.
Inserimento manuale del codice di tracciamento
Tuttavia, la voglia di saperne un po’ di più mi ha portato ad approfondire l’argomento e a tentare la strada di inserire il codice in manuale, da una parte perché volevo scoprire se era possibile gestire in maniera ugualmente efficiente senza installare un plugin, dall’altra per imparare qualcosa di nuovo e capire meglio la struttura di WordPress.
Dopo prove ed errori sono attivato ad una soluzione che funziona, e che espongo qui. Prima però è necessario introdurre l’argomento dei child theme.
Child theme
WordPress è soggetto a continui aggiornamenti di versione e dei temi che utilizziamo, buona prassi prima di effettuare modifiche al tema è quella di creare un cosiddetto “tema figlio”, che in sostanza è una cartella che conterrà i file con le nostre modifiche estetiche e di funzionalità che vogliamo fare sul nostro sito.
Questo perché al primo aggiornamento utile, se abbiamo modificato i file originali di wordpress, questo verranno sovrascritti e perderemo tutti gli interventi da effettuate.
Per chi intendesse approfondire il concetto di child theme e crearne uno rimando alla dettagliata guida del WordPress codex.
Per poter implementare il codice analytics manualmente è necessario quindi avere un tema figlio già impostato.
File function.php
L’inserimento del codice va fatto in questo file del tema figlio. Così facendo il tracciamento verrà applicato in ogni pagina del sito web.
Aprite quindi il vostro file function.php e inserite il codice di tracciamento preceduto da queste altre righe che serviranno introdurre il codice:
Test di funzionamento
Una volta inserito il codice, per poterlo testare si può utilizzare una estensione del brower Chrome come Tag Assistant per testare se lo strumento rivela il codice analytics inserito.
Allo stesso modo si può aprire un’altra finestra del browser e con il sito ancora aperto sul browser accedere a Google Analytics e verificare nel pannello “In tempo reale” se il software rileva la nostra visita.
Fatto!
Ora basterà solo aspettare che i dati arrivino nel nostro account.
Nota bene, la procedura è effettuabile anche con google tag manager, che produce uno script diverso da GA ma si inserisce allo stesso modo.
Pro e contro dei diversi metodi
Sia che scegliate di installare un plugin o tentare l’inserimento manuale avrete vantaggi e svantaggi da tenere presenti.
L’implementazione manuale nel file function.php è legata al tema installato, è quindi necessario ricordarsi che se si decide di cambiare tema si perderà il codice di tracciamento. Sarà quindi necessario ripetere la procedura sul nuovo tema installato.
D’altra parte il plugin permette di garantire la presenza del codice anche in caso di cambiamenti di tema. Lo svantaggio è legato al fatto di aggiungere un ulteriore plugin alla lista di quelli già presenti.
Se hai trovato utile questa guida condividila o lascia un commento.
Breve guida all’ installazione di Piwik su WordPress
Che cos’è Piwik?
Piwik è una software open source per l’analisi dei dati dei siti web.
Distribuito gratuitamente (esiste anche una versione a pagamento Pro) permette di monitorare le proprie proprietà online, insieme a molti altri utili dati (dati demografici,geolocalizzazione,comportamento utenti, ecc.) che potranno fare comodo a tutti coloro che decidono di monitorare l’andamento dei propri siti.
A differenza di Google Analytics, Piwik lascia all’utente il controllo dei propri dati, immagazzina le informazioni che raccoglie in un database mysql. Un vantaggio in termini di privacy perché permette all’utilizzatore di avere il controllo pieno dei propri dati.
Piwik e WordPress: installazione
Ho sentito parlare per la prima volta di Piwik tempo fa, ero rimasto incuriosito da questo software e ho deciso di testarlo molto recentemente installandolo su un sito wordpress.
Ecco una breve guida per installare Piwik in un sito “powered by wordpress”.
Cosa ci serve?
- Il pacchetto del software Piwik che è possibile scaricare qui
- Un sito wordpress già attivo
- Un database mysql
- Accesso ftp al proprio sito
- Wp-piwik, un plugin per inserimento del codice javascript di monitoraggio(facoltativo).
Iniziamo…
Scarichiamo il pacchetto Piwik e apriamo il file .zip direttamente sul nostro computer.
A questo punto dovremmo caricare il pacchetto appena scaricato tramite ftp nella root del sito web che desideriamo monitorare. E’ opportuno creare una cartella dedicata, che potremmo chiamare per esempio “analytics” e inserire all’interno la cartella Piwik contenente il software.
Al termine dell’upload, scrivendo nella url http://nomesito.com/analytics/piwik dovremmo accedere alla sezione che permette l’installazione del software.
Ci si apre una sezione con una procedura guidata per l’installazione di Piwik. Ora basta seguire tutti gli step.
- Benvenuti
- System Check
Il sistema controllerà i requisiti fondamentali del sistema per l’installazione, quindi i requisiti del database e la versione php che avete installato. Se ci sono errori li segnalerà.
- Set up del database
In questa sezione dovete inserire le credenziali di accesso al database che avete già.
- Controllo del database
In questa fase, se ci sono errori o requisiti non rispettati, verranno segnalati qui.
- Super User
Definire un super user per l’accesso all’interfaccia. Questo utente avrà il ruolo di amministrazione e ha tutti i privilegi per l’utilizzo della piattaforma. Ricordatevi di annotare bene user e password una volta impostati.
- Creazione delle tabelle nel database
In questa sezione piwik crea automaticamente le tabelle richieste
- Imposta il tuo sito web
In questa sezione basta inserire l’indirizzo del proprio sito web che si intende monitorare.
- Imposta il codice javascript di tracciamento
Questa fase sarà famigliare a chi ha già esperienza con Google Analytics. Basta aggiungere il codice javascript fornito nel footer del proprio sito. Un comodo plugin fa questo lavoro per noi su WordPress. Lo trovate qui.
- Fatto
A questo punto l’installazione è completa, ora dobbiamo solo aspettare che l’interfaccia si popoli con i nostri dati.
Conclusioni: pro e contro
In un periodo di scottanti dibattiti sulla privacy e sulla sicurezza dei dati online, Piwik promette una privacy maggiore rispetto ad altri servizi che conservano le informazioni nei propri server e spesso gli utilizzano per propri scopi commerciali.
Allo stesso tempo l’interfaccia al primo impatto risulta di più facile utilizzo rispetto alla complessa struttura di Google Analytics
Per contro Piwik ha alcune mancanze in termini di funzionalità che lo strumento di Google invece fornisce.
Per chi gestisce siti e ha bisogno di uno strumento per l’analisi affidabile e gratuito, Piwik può essere una valida soluzione alternativa, fornendo comunque un’interfaccia di analisi intuitiva e buone possibilità di personalizzazione.
Ora tocca a te…
Hai già provato Piwik per monitorare il traffico del tuo sito web?
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